Prenota un appuntamento onlineDoctolib Autotrapianto di capelli a Milano, Magenta, Varese, Torino | Dr. Umberto Napoli
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Autotrapianto di capelli

Intervento di trapianto di capelli

Uno degli aspetti meno conosciuti dalla popolazione comune è che ogni adulto perde quotidianamente dagli 80 ai 100 capelli.
Il principio è semplice: fino a quando esiste una condizione di equilibrio tra i capelli che cadono e quelli che ricrescono non si verificano problemi di rilievo. Quando invece questo equilibrio si altera, si evidenzia il diradamento dei capelli, con tutti i limiti che conosciamo.
La caduta dei capelli non interessa solamente gli uomini, come sarebbe facile pensare, ma è un problema che riguarda anche le donne anche se con qualche piccola differenza.
Mentre negli uomini la caduta è causata spesso dall’azione del testosterone che agendo su specifici recettori causa l’ alopecia androgenetica, nelle donne si assiste più comunemente ad assottigliamento del capello che evidenzia la presenza di aree più diradate sul cuoio capelluto.
Ogni individuo ha intrinsecamente la capacità di perdere i capelli; questa condizione è determinata geneticamente e si può ereditare da entrambe le componenti familiari. Le prime manifestazioni si apprezzano già in pubertà e solo successivamente si assiste a una vera e propria caduta. I capelli, infatti, si fanno progressivamente più sottili e il loro ricambio tende ad arrestarsi, fino a quando si interrompe completamente.
Questo processo è generalmente limitato alla regione frontale e parietale, mentre i capelli della regione temporale e della regione occipitale risultano geneticamente più stabili e non vanno incontro a caduta.
Oltre ad aspetti ereditari o acquisiti, esistono anche patologie dermatologiche che possono causare, sia nell’uomo sia nella donna, la caduta del capello. Anche forti condizioni di stress agiscono sull’individuo accorciando il ciclo vitale del capello.

Preparazione all’intervento

Tutti i casi devono però essere attentamente valutati.
Prima dell’intervento vengono richiesti sempre degli esami ematici, un elettrocardiogramma, una radiografia del torace. Occasionalmente può essere richiesta anche una visita otorinolaringoiatrica con l’associazione di una rinomanometria e talvolta anche una valutazione allergologica.
Bisogna informare il medico di tutte le terapie farmacologiche. È necessario sospendere con almeno tre settimane di anticipo rispetto all’intervento, l’assunzione di farmaci a base di acido acetilsalicilico. Tutte queste terapie devono essere adeguatamente discusse con il medico.
Il fumo di sigaretta deve essere sospeso circa tre settimane prima dell’intervento. Il fumo, infatti, riduce l’apporto ematico a livello del microcircolo e questo può causare un’alterazione nella cicatrizzazione dei tessuti aumentando il rischio di complicanze.
Il giorno prima dell’intervento è necessario procedere a una completa igiene del corpo.
Si raccomanda un digiuno prima dell’intervento, ciò vale sia per i cibi solidi sia liquidi.
Si consiglia sempre di venire accompagnati e di avere un accompagnatore a disposizione.

Anestesia

L’ anestesia varia in funzione della sensibilità del chirurgo, delle sue abitudini e dell’indicazione da parte dell’anestesista. L’intervento può essere condotto in anestesia locale, anestesia locale con sedazione endovenosa oppure in anestesia generale.

Intervento

Le tecniche maggiormente utilizzate per l’ autotrapianto di capelli sono rappresentate dalla FUT e dalla FUE.

Tecnica FUT

L’ autotrapianto di capelli con questa tecnica richiede molta esperienza; un’équipe ben addestrata, ambienti e procedure idonei, consentono di ripristinare i capelli in aree calve o diradate. Essa consente di prelevare i capelli da un’area donatrice ad un’altra in cui c’è carenza o assenza (area ricevente); il capello viene trapiantato con tutta la sua radice.
Questa tecnica consente di sfruttare i capelli già presenti e ridistribuirli, ma non consente di aumentare il numero di capelli presenti. Inoltre prevede di utilizzare come area donatrice la regione occipitale o quella temporale (laterale o posteriore) della testa del paziente; in quest’area infatti i capelli sono molto più resistenti e anche in calvizie estese i capelli sono sempre presenti in quanto sono capelli poco sensibili all’azione del testosterone per una diversità recettoriale.
L’intervento inizia con i capelli vengono accorciati a circa 2-4 mm. L’area donatrice è sottoposta ad anestesia locale, contestualmente si somministra un farmaco ansiolitico per minimizzarne gli effetti. Si procede quindi al prelievo della striscia di cuoio capelluto dall’area che abbiamo identificato come donatrice. L’area prelevata verrà successivamente tagliata fino a ricavare delle singole unità follicolari contenenti un numero di capelli variabile da 1 a 3 (unità follicolare) o tra 3 e 5 (unità multi-follicolari). Una volta che abbiamo a disposizione le unità follicolari, si procede ad anestesia della regione ricevente e al trasferimento dei capelli in quest’area. Prima di procedere al trasferimento, si sutura dell’area donatrice
Il trasferimento si esegue attraverso uno strumentario specifico che consente di non traumatizzare eccessivamente i capelli e di sfruttare gli opportuni mezzi di ingrandimento per svolgere al meglio la fase di impianto.
Due sono le fasi importanti di questa tecnica: la prima è massimizzare il numero di unità follicolari da trasferire, il secondo e impiantarle correttamente in maniera tale da ridurre al minimo il rischio di non attecchimento.
Il trasferimento è effettuato anestetizzando la regione del cuoio capelluto ed eseguendo in quest’area una serie di incisioni in corrispondenza delle quali verranno inserite le singole unità follicolari, i nuovi capelli verranno disposti tra loro in maniera tale da mantenere la normale inclinazione dei capelli adiacenti
Sia l’area donatrice sia l’area ricevente saranno quindi medicate.
La medicazione deve essere mantenuta tutta la notte e rimossa il giorno successivo. Seguiranno le normali procedure di gestione del post operatorio, che verranno indicate al paziente al termine dell’intervento.

Tecnica FUE

La tecnica di autotrapianto FUE è una tecnica che prevede il prelievo di singole unita follicolari che vengono poi inserite nell’area ricevente. In questa tecnica il prelievo sarà effettuato sempre dalla regione occipitale o temporale
Per il prelievo si utilizza un bisturi cilindrico-cavo.
Anche in questo caso, come nella FUT, possiamo avere unità composte da 1 a tre capelli per unità mono-follicolare.
La sede di prelievo sarà medicata e in questa sede la guarigione avverrà spontaneamente in alcuni giorni, successivamente si procederà al trasferimento delle unità follicolari nella sede ricevente, adeguatamente anestetizzata.
Questa tecnica è molto pratica e può essere utilizzata per situazioni non gravi in cui l’entità del trapianto non sia particolarmente gravosa.

Differenze tra FUT e FUE

Le differenze sono molteplici e riguardano prevalentemente la modalità di prelievo delle unità follicolari, mentre la modalità di impianto dei capelli prelevati è analoga.
Nella tecnica di autotrapianto di capelli FUT viene prelevata una striscia di cuoio capelluto (strip) dalla regione donatrice, questa striscia viene poi sapientemente tagliata, con l’ausilio di mezzi ottici di ingrandimento, fino a ricavare le singole unità follicolari
La sede di prelievo viene poi suturata e la risultante è una cicatrice lineare che, solitamente, rimane nascosta dietro i capelli
Questa cicatrice è generalmente invisibile anche con i capelli molto corti e può essere anche camuffata con tecniche di tricopigmentazione.
La presenza di questa cicatrice consente anche di riutilizzarla nuovamente in caso di un successivo prelievo
Rispetto alla tecnica di autotrapianto di capelli FUE non è necessario rasare l’intera zona occipitale ma si possono accorciare solo quei capelli che si trovano in prossimità della sede di prelievo
La tecnica FUE risulta’ più pratica da gestire e con un minor grado di complicanze, il suo uso è però limitato a coperture non troppo impegnative.

Complicanze

Come spiego sempre a tutti i miei Pazienti, tra il prima e il dopo esiste un durante, esiste cioè una fase in cui il cuoio capelluto, appena operato, deve guarire. Durante questo periodo possono comparire vari ostacoli che possono minare la corretta guarigione. È sempre bene conoscere questi aspetti.
Come tutti gli interventi anche il trapianto di capelli può accompagnarsi ad alcune complicanze che possono essere distinte in specifiche e a specifiche.

Complicanze Aspecifiche

Entrano in questo gruppo tutte le complicanze comuni che si possono osservare in tutti gli interventi chirurgici:

  • Sanguinamento ed emorragia sono rare e interessano l’area donatrice
  • Infezione: le infezioni sono generalmente molto rare e solitamente controllabili attraverso un’adeguata terapia antibiotica.
Complicanze Specifiche

Si tratta di complicazioni strettamente correlate con l’intervento di autotrapianto e riguardano principalmente gli esiti cicatriziali che possono comparire nell’area ricevente e il mancato attecchimento di una parte dei bulbi.

L’intervento di autotrapianto dei capelli non è doloroso.
Ai pazienti si consiglia di dormire con 1 o 2 cuscini dietro la testa per 2-4 giorni successivamente all’intervento chirurgico. Nella sede di impianto compariranno delle crosticine che è bene non rimuovere, esse cadranno spontaneamente nel corso dei lavaggi successivi
I capelli trapiantati potranno inizialmente cadere, tuttavia il bulbo attecchito rimarrà silente per 12-14 settimane, quindi i capelli cominceranno lentamente a crescere

Risultato finale

Il raggiungimento del risultato finale rappresenta la somma di molti elementi, innanzitutto la scelta dell’atto chirurgico da effettuare e la modalità con cui questo viene eseguito. Ma molto dipende anche da fattori che non sono sempre controllabili come la guarigione dei tessuti, la stretta osservanza delle indicazioni post-operatorie, la qualità dei capelli e le caratteristiche individuali di cicatrizzazione etc. Oltre a questo si deve sempre considerare il punto di partenza che è diverso per ogni individuo e assolutamente personale. Così lo stesso intervento eseguito dallo stesso chirurgo con la stessa modalità può non garantire gli stessi risultati. Bisogna inoltre considerare che pur mettendo a disposizione dei pazienti tutte le conoscenze a propria disposizione possono residuare difetti di piccola o media entità oltre che qualche irregolarità.
Tuttavia, spesso, quando tutto viene eseguito correttamente e l’attecchimento è buono, la soddisfazione del paziente è molto elevata.